L’esperienza di lavoro in un gruppo interdisciplinare, dove ognuno aveva competenze trasversali necessarie a portare avanti progetti diversi con materiali a base ceramica. Avevamo tante idee e cercavamo di portarle avanti in funzione della visione prospettica su ognuna. Se avessimo mollato il lavoro anche solo per mezza giornata, per malavoglia o mancanza di motivazione, oggi non ci sarebbero molti prodotti fondamentali non solo per Finceramica, ma per la salute dei pazienti. Ma questo non poteva succedere perché era l’entusiasmo il motore di tutto. Poi, col passare degli anni, siamo maturati e abbiamo dovuto fare scelte, soprattutto legate al costo beneficio, necessario per lo sviluppo dell’azienda.
Non abbiamo mai sentito che l’azienda fosse nostra solo perché ne possedevamo un pezzettino. La sentivamo nostra perché i materiali e i prodotti, che si sono comunque evoluti, nascevano dalle nostre idee. Anche scegliere di lasciare le nostre precedenti attività, la ricerca o la chirurgia, è successo in funzione di un ideale, di un progetto, non per un semplice investimento. O meglio, diciamo che non era un investimento economico, ma di cuore. E una sfida.
Vedere che le nostre idee, che non eravamo direttori, che non nascevano da strategie aziendali, che partivano dal basso, potevano diventare realtà. E poi, che non è da meno anzi, quando vedi da una diversa angolazione il lavoro che fai e ti rendi conto che ci sono persone che stanno meglio, anche per merito tuo, questa sì che è una grande soddisfazione.
E’ vero. Ero in sala operatoria per un intervento in area spinale e dal chirurgo che operava mi fu detto: “Nataloni, sono buoni tutti di fare dei cubetti uno per uno. Prova a farmi una testa!” Abbiamo cominciato a pensare che avendo a disposizione un materiale con caratteristiche simili all'osso, si poteva provare a lavorare su un pezzo tridimensionale, da andare a costruire. E da lì è nato tutto.
Finceramica ha una natura speciale, produrre cose fatte per bene. Dispositivi di qualità, supportati da dati clinici concreti. Il segreto è essere riusciti a mantenere l’identità faentina, italiana, quella che fa sì che i nostri prodotti siano “distribuiti da” e non “di proprietà di”, nonostante le nostre dimensioni siano rimaste piccole. E tutto questo è stato possibile grazie ai Tampieri, che hanno saputo intuire questa caratteristica speciale e ci consentono ancora oggi di continuare ad essere noi stessi.
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